Lavorare 4 giorni su 7 esperimento Microsoft in Giappone

Il progetto portato avanti da Microsoft Japan prevede di finanziare le vacanze di famiglia per ogni dipendente. Si, perché “lavora per un breve periodo di tempo, riposa bene e impara molto”, ha scritto il Ceo di Microsoft Giappone, Takuya Hirano, sul sito della società. Aggiungendo: “Voglio che i dipendenti pensino e sperimentino come sia possibile ottenere gli stessi risultati con il 20% di tempo lavorativo in meno”.

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L’esperimento ha avuto risultati apprezzabili non solo in termini di produttività e benessere dei dipendenti. C’è dell’altro: la durata delle riunioni è scesa a poco meno di mezz’ora a fronte di un aumento delle conference call (le riunioni in videochiamata), e questo è decisamente un bene. Le assenze, durante la settimana di 4 giorni, sono diminuite del 25% e il consumo di elettricità in ufficio è calato del 23,1%. Ancora. E’ stato stampato il 58,7% in meno di carta e il 92,1% dei lavoratori ha detto di gradire la settimana corta. Il riposo porta benessere tra i dipendenti, che aumentano notevolmente le loro prestazioni. Un’idea innovativa quella giapponese, il paese che non si ferma mai sperimenta il riposo come aumento di produttività.Ma i giapponesi non sono i primi ad aver voluto provare questa nuova soluzione per permettere ai lavoratori una vita più equilibrata tra casa e ufficio, non sono i primi, insomma, a scommettere di fatto sulla felicità dei propri dipendenti. A ottobre del 2018 la neozelandese  Guardian ha testato la settimana cortissima riscontrando aumento della produttività e un significativo calo dei livelli di stress del personale; lo scorso febbraio la scelta è diventata definitiva. Il cosiddetto “Work-Life-Balance”, entrato ufficialmente in vigore tempo fa, contribuisce a rendere la Danimarca uno dei paesi più produttivi del mondo.


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