L’arrivo della prima versione del digitale terrestre è temporalmente associabile al primo decennio del 21° secolo, ed ha per forza di cose “diviso” l’enorme platea dei telespettatori italiani, praticamente “costretti” a munirsi con una serie di decoder per poter continuare a vedere i programmi televisivi o alternativamente una nuova TV compatibile. Più recentemente è stata concepita la nuova generazione del digitale terrestre che ha portato ad un “processo” tecnologico similare, con tutti i bonus annessi e connessi del caso. Se il digitale terrestre ha ampliato la varietà di canali televisivi messi a disposizione gratuitamente (ricordando che c’è sempre il Canone Rai da pagare), alcuni di questi sono destinati ad essere spostati o addirittura a sparire definitivamente.
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Entro la fine dell’anno infatti gran parte dei canali trasmessi attraverso il segnale MPEG-2 sararanno “spenti” in modo progressivo per arrivare a 2023 inoltrato con praticamente tutti i canali del vecchio standard SD disabilitati.
Si tratta dei canali Rai1, Rai2 e Rai3, che al momento, sono disponibili contemporaneamente su due numerazioni, ma in due formati diversi. Sui numeri 101, 102 e 103 troviamo Rai1, Rai2 e Rai3 in HD mentre su 501, 502 e 503 restano, fino al prossimo 20 dicembre gli stessi canali però in bassa risoluzione SD.
Dopo il 20 dicembre 2022 Rai inizierà a trasmettere i programmi sui canali principali esclusivamente in HD, attraverso il format MPEG-4. Ciò significa che bisognerà munirsi perlomeno di un decoder DVB-T2, o meglio ancora di un TV di qualità almeno HD.
La nota sul sito della Rai così recita:
Dal 2023 è previsto l’avvio della seconda fase della transizione alla nuova TV digitale con l’attivazione a livello nazionale del nuovo standard trasmissivo DVBT-2 per consentire un uso più efficiente dello spettro radioelettrico.
A seguito di tale passaggio, la cui data esatta è in via di determinazione, non sarà più possibile la ricezione delle trasmissioni televisive se non con televisori di nuova generazione, ovvero, adattati attraverso l’utilizzo di appositi decoder compatibili con lo standard DVBT-2.