La storia della lira italiana ha inizio addirittura prima dell’Unificazione del paese, iniziata di fatto con il Risorgimento, che ha a sua volta portato all’Unità d’Italia, attraverso un processo di fatto avvenuto nel 1861 ed ultimato entro la fine dello stesso decennio. La lira ha avuto un decorso parallelo a quello del nostro paese, anche se è stata utilizzata a partire dai primi regni pre unitari del nord Italia da prima dell’Unificazione per poi diventare la valuta ufficiale del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana dopo la seconda guerra mondiale. Con il “nuovo corso” repubblicano sono state emesse monete indubbiamente interessanti esteticamente ma anche dal punto di vista collezionistico, una su tutte la diffusa moneta da 5 lire con il delfino, l’ultima emissione di questo taglio monetario sviluppata nella storia della valuta.
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Sviluppata dal 1951 al 2001, ha trovato larga diffusione in particolare nella zona centrale del secolo scorso, e l’aspetto è inconfondibile: si tratta di una moneta che omaggia la vita marina, in quanto oltre al delfino, spicca in particolar modo un vistoso 5 e sull’altro lato un timone marittimo, strumento fondamentale per direzionare le imbarcazioni in mare.
Coniata in quasi 2 miliardi di esemplari, la 5 lire con il delfino è molto diffusa ma in particolar modo nei primi anni questa diffusione non era ancora “avvenuta”, ecco perchè gli esemplari più vecchi sono più ricercati e danarosi se messi in vendita. La 5 lire con il delfino è stata coniata quasi ininterrottamente per mezzo secolo, ma la produzione si arrestò dal 1956 e riprese solo 10 anni dopo, ed ha trovato una enorme popolarità fino agli anni 80.
La più rara è proprio quella del 1956 coniata in appena 400 mila esemplari, quasi niente rispetto ai milioni arrivati successivamente. Ecco perchè un esemplare perfettamente conservato val fino a 3500 euro, ma è possibile ottenere fino a 1000 euro per un “pezzo” ben tenuto.
