Meno in vista ma comunque importante ed al centro di diverse discussioni anche di livello importante è il mondo delle criptovalute, che come sempre deve scontrarsi con i problemi tipici del contesto (come la “volatilità” del valore) oltre ad un mercato che cambia continuamente. Non esistendo una vera e propria regolamentazione dei prezzi e neanche in merito al “limite” di creazione di nuove crypto, processo che prosegue ogni giorno. Tra le principali alt coin (criptovalute alternative), Dogecoin continua a far parlare di se.
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Dogecoin è stata la prima meme token ad essere sviluppata, sulla scia del primo successo mediatico di Bitcoin, del quale è sostanzialmente una versione “parodia”, ma che funge come criptovaluta vera e propria riprnedendone anche il funzionamento. Si tratta di una valuta che anche concettualmente ha dimostrato l’efficacia di una crypto in quanto a valore e applicazione pur non essendo così tecnologicamente avanzata.
Dogecoin continua ad essere fortemente legata “figure esterne” come Elon Musk che da anni “sponsorizza” in modo sempre meno velato il contesto criptovalute, in particolare proprio Bitcoin e Dogecoin, che in queste ultime settimane ha trovato nuove capitalizzazioni ed investimenti, che hanno avuto un impatto sul valore in particolare dopo le parole di Musk che ha dichiarato più volte di volerne fare una valuta per una delle sue società come The Boring Company.
Anche il “crollo” del valore di DOGE segue quello di Bitcoin che nell’ultimo anno è calato di quasi il 70 % (oggi un token DOGE vale 0,061 dollari), ma il valore potrebbe gradualmente ma costantemente “salire” fino a raddoppiare nel corso dei mesi, se il mercato continuerà ad essere favorevole alle criptovalute tradizionali che si basano sul mining come Bitcoin e lo stesso Dogecoin, che continuano ad essere preferite dagli investitori tradizionalisti, rispetto ad esempio, a Ethereum che ha cambiato protocollo.