Dogecoin è, almeno in apparenza, una delle tantissime alt coin (criptovalute alternative) nate in contesti temporali successivi alla prima diffusione di Bitcoin, quella considerabile come la “progenitrice” anche concettuale di valuta basata su crittografia. Tuttavia pur essendo ispirata proprio a quest’ultima, la valuta che come simbolo ha il riconoscibile cane Doge, un esemplare di razza Shiba giapponese, divenuto un meme popolare su internet, ha saputo da subito raccogliere simpatia e sopratutto consensi.
Leggi anche:
Cos’è e come funziona
Dogecoin ha rappresento in tutto e per tutto l’imprevedibilità di questo contesto ancora “giovane” nell’ambito economico e finanziario: è una crypto nata nel 2013 ad opera di due ingegneri appassionati di tecnologia, Billy Marcus e Jackson Palmer che proprio prendendo spunto da Bitcoin decisero di svilupparne una sorta di versione “scherzosa” a mo di parodia. Il risultato è stato Dogecoin che anche tecnologicamente parlando è ispirata proprio a quella sviluppata nel 2009 da Satoshi Nakamoto.
Tecnicamente sfrutta un protocollo particolare, definito “auxiliary Proof of Work“. I miner possono lavorare su determinate altre criptovalute Proof of Work e quindi “minare” anche Dogecoin senza costi aggiuntivi, e come per altre alt coin anche Dogecoin gode di un supporto durante questa fase: ogni blocco minato fa guadagnare l’equivalente di 10 mila token DOGE.
Chi ha acquistato Dogecoin si è arricchito: ecco quanto vale
E’ stata la prima meme token o meme coin mai sviluppata, ed ha fornito più di qualche indizio a crypto come Shiba Inu ma non solo. Attualmente è in fase calante (il valore di un singolo DOGE è di 0,1136 dollari statunitensi) ma come altre crypto risulta essere sempre molto diffusa e popolare sul web, al punto che diversi esercizi e servizi hanno deciso di adottarla come valuta di pagamento anche nei negozi fisici.
Dogecoin ha comunque contribuito ad arricchire molte persone che quando i valori erano risibili, hanno investito poche centinaia di dollari/euro per poi trovarsi somme cospicue alcuni anni dopo.
Trattandosi di una valuta che fa leva sulla “simpatia”, trova sempre nuovi investitori pronti ad investire piccole e grandi quantità di denaro.