Monete e gioielli hanno costituito fin dalla scoperta dei metalli preziosi, in epoche oramai antichissime, una delle più ambite forme di “ricchezza tangibile”. Da diversi secoli la gioielleria, ossia la procedura lavorativa dietro alla composizione di questi oggetti ha trovato sbocchi stilistici sempre nuovi, elementi che hanno permesso ai gioielli di essere considerati ben più che la somma del “mero valore” costituito dal metallo e pietre preziose.
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La gioielleria “moderna” è nata approssimativamente agli albori dell’Illuminismo, quando esperti gioiellieri hanno iniziato a sviluppare standard stilistici unici e condivisi. I gioielli ancora oggi sono fonte di investimento e considerati “bene rifugio” perchè sostanzialmente non perdono mai di valore in modo importante.
Può capitare di trovare gioielli antichi in vecchi mobili e cassetti, oppure sotto forma di eredità dei parenti: essendo sempre presente il rischio che si tratti di esemplari non realizzati con metalli molto preziosi, è bene tenere a mente alcune caratteristiche che incidono sul valore finale. Se sono presenti:
- Loghi e simboli di marchi famosi, che incidono anche parecchio sul valore di un gioiello.
- Se presenta oro (o altri metalli preziosi) sotto forma pura o rigenerata.
- La presenza di pietre preziose e se queste sono incastonate oppure semplicemente incollate.
- Se risulta fatto a mano oppure attraverso un processo tramite macchinario
In particolare risulta importante far caso alla punzonatura, ossia proprio all simbolo che identifica la purezza di un metallo, solitamente sono presenti questi simboli:
Se non è presente niente del genere, nella maggior parte dei casi si tratta di un falso. Inoltre l’oro non è ferromagnetico, quindi se risulta “attratto” da una calamita significa che è presente una quantità di metallo “non nobile”. In alcuni casi la punzonatura che indica il valore potrebbe essere stata “cancellata” dall’usura, se si trovava in prossimità di punti di contatto, come capita ai bracciali ed agli anelli.
E’ opportuno ricordare anche il fattore “gusti”: un gioiello viene valutato anche per lo stile, e un esemplare magari a noi non gradito potrebbe essere fonte di soddisfazione per qualcun altro.