Allerta POS su tutta Italia: “Ecco cosa sta per cambiare”

Tra gli strumenti di pagamento più diffusi ed utilizzati negli ultimi anni figurano sicuramente i POS, i terminali adibiti alla lettura e trasmissione di dati, solitamente utilizzati in maniera massiccia per permettere passaggi di denaro attraverso carte e bancomat.

Nonostante questo strumento risulti presente presso ogni sorta di rivenditore/negozio, l’Italia ha avuto da sempre un rapporto particolare con la moneta elettronica, sempre un po’ osteggiata in particolar modo da una parte di esercenti. La motivazione, parzialmente dovuta ad un necessario cambio di abitudine è stata spesso giustificata da una “non convenienza” in termini di costi di commissione. Si tratta di “tasse” che l’esercente deve obbligatoriamente versare su ogni transazione, ma che non risulterebbero vantaggiose sopratutto in caso di piccole transazioni.

Allerta POS su tutta Italia: “Ecco cosa sta per cambiare”

L’esecutivo Draghi per incentivare l’utilizzo di POS ha dapprima sviluppato il Bonus Bancomat, che riduce di molto queste commissioni ed il costo delle apparecchiature elettroniche per i pagamenti, mentre più di recente ha reso obbligatorio il POS per artigiani, commercianti, chiunque sia associabile ad un’attività di ristorazione, hotel, b&b, agriturismi e per chiunque tipologia di professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente come notai, avvocati, commercialisti, medici. La necessità di “spingere” parecchio sugli strumenti elettronici di pagamento è spiegata dalla tracciabilità di questa forma di pagamenti, che li rendono  anche tassabili in maniera corretta.

L’obbligo di POS in realtà è stato deciso nel 2012 ma mai severamente applicato ma piuttosto modificato: è stato ridotto l’importo minimo ma le sanzioni pur previste, sono state eliminate e riproposte anche dal governo Conte II, che aveva deciso una sanzione pecuniaria di 30 euro più il 4% dell’importo rifiutato. Questa “punizione” è stata ripristinata anche da Mario Draghi che ha nuovamente ordinato l’obbligo di POS e riproposto la sopracitata sanzione, che sarà comunque attiva a partire dal 1° gennaio 2023, salvo nuove proroghe.

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