Il processo di “digitalizzazione” del denaro che appare una necessità per alcuni ed un fastidio per altri è iniziato svariati decenni fa, molto prima dell’arrivo della moneta unica.
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Sotto molti punti di vista ridurre la circolazione del contante rappresenta il metodo migliore per ridurre l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e diminuire il numero di transizioni non regolarizzate. E’ proprio tramite il denaro liquido che la maggior parte delle operazioni illecite trova applicazione: tecnologie come contactless contribuiscono indubbiamente a rendere carte e bancomat strumenti più pratici ma alcune problematiche anche piutosto rischiose possono manifestarsi.
Attenzione ai pagamenti contactless: ecco cosa può accadere!
La tecnologia contactless (senza contatto) come dice il nome stesso permette il trasferimento di dati tra due dispositivi senza un vero e proprio inserimento fisico. Spesso è associato alle carte di pagamento ma è anche ampiamente sfruttato dagli smartphone di ultima generazione, dotati di NFC, in grado di comunicare con dispositivi dotati di RFID.
Anche per favorire i “piccoli pagamenti”, le carte con contacltess sono sempre più diffuse e sono riconoscibili dall’icona di tre piccole onde sui dispositivi che ne sono muniti, “aggirando” l’inserimento del PIN per transazioni fino a 25 euro.
Ciò tuttavia può rapprersentare un problema legato alla sicurezza, visto che un eventuale malintenzionato potrebbe sfruttare un POS compatibile con la tecnologia Contactless di nascosto, avvicinandolo al portafogli, alla tasca o alla borsa che contiene una carta di questo tipo.
Uno scenario di questo tipo può effettivamente concretizzarsi in contesti affollati, come ad esempio in discoteca, contesto che torna profondamente attuale con le riaperture dopo il lungo periodo pandemico.
Il consiglio principale è di utilizzare portafogli e portamonete dotati di protezione RFID, dotati cioè di una vera e propria schermatura contro i pagamenti “non voluti”. Questa schermatura è presente anche sui portatessere più recenti.