L’argento rappresenta uno dei metalli più utilizzati dall’uomo fin dai tempi più antichi, ed ancora oggi viene percepito come uno dei più pregiati e duttili, appena sotto l’oro: l’argento è appena più duro di quest’ultimo ma è ancora più malleabile al punto che è possibile realizzare dei “fogli” estremamente sottili.
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Viene tutt’ora sfruttato in ambiti “pragmatici” come nell’industria e nell’ingegneria per via delle ottime capacità conduttive, (un pezzo di argento puro al 100 % è un migliore conduttore dell’oro) superiori a quelle del rame che però gode di una maggiore diffusione a causa del costo minore. L’argento ha costituito per millenni un ottimo compromesso tra i metalli per la realizzazione di monete ed altri oggetti preziosi, come l’argenteria, una vera e propria forma d’arte che consiste nella realizzazione di gioielli, monili ed altre tipologie di oggetti proprio con questo metallo.
Di cosa si tratta?
Fa parte della “famiglia” dei metalli di transizione, numero atomico 47, sigla Ag sulla tavola periodica. Si trova sia allo stato nativo che con altri minerali come l’argentite, oggi si estrae sopratutto nelle Americhe: il maggior “fornitore” di argento è attualmente il Messico, seguito a distanza da Perù e Cina.
Seppur meno “importante” nelle economie rispetto all’oro (metalli che hanno comunque subito una perdita di valore nel corso degli ultimi secoli), l’argento resta uno dei metalli più utilizzati anche per gli scambi commerciali, ecco perchè il valore è ancora molto seguito e monitorato.
Quanto costa oggi l’argento? La risposta lascia tutti senza parole
La caratura dell’argento indica la purezza, in maniera non dissimile dall’oro: l’argento più puro è il 999, tipologia di caratura che viene utilizzata per i lingotti, mentre l’argenteria viene realizzata in genere con il 925. L’800 viene utilizzato per i vassoi e le posate.
Un grammo di argento 999 vale 0.54 €/g, la medesima quantità di caratura 925 0.44 €/g, infine quello 800 0.36 €/g.