Whatsapp, la più popolare applicazione di messaggistica istantanea è da diverse settimane al centro di numerose diatribe, dovute alla volontà da parte di Facebook (che ne detiene il controllo da diversi anni) di apportare alcune modifiche sulla tutela della privacy, che consentirà la condivisione dei dati di Whatsapp su Facebook. Una larga parte dell’utenza ha interpretato questo come un segno di debolezza ed ha deciso di utilizzare app di messaggistica istantanea ritenute più sicure. Ecco quali sono quelle principali:
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Telegram
Molto popolare già da diversi anni, Telegram è stato ideato dal programmatore russo Pavel Durov nel 2013 e recentemente ha festeggiato i 500 milioni di utenti in tutto il mondo. Tra le ragioni del successo di Telegram vi è una certa fluidità e un alto grado di sicurezza, disponendo di un protocollo di trasmissione dati MTProto, anche se condivide con Whatsapp la struttura dei metadati in forma non cifrata, sebbene utilizzi due tipi di crittografia, server-client e client-client. Inoltre non è legato necessariamente ad un numero telefonico, dato che è possibile utilizzarlo anche solo con l’ausilio di un nickname.
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Signal
Signal è già piuttosto nota tra gli appassionati tra le app di messaggistica istantanea, ma queste ultime settimane sta avendo un vero e proprio boom in termini di download, sia perchè considerabile open source grazie al proprio sistema avanzato con crittografia end-to-end, ma anche perchè fortemente “spinta” dall’imprenditore “visionario” Elon Musk che ha esortato i propri followers sui social ad utilizzare Signal al posto di Whatsapp per i già citati cambiamenti relativi alla privacy. Anche Signal non è associato ad un numero telefonico ma crea una sorta di codice personalizzato basato sull’utente.
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Threema
Ancora poco conosciuta ma molto interessante sopratutto per chi cerca un sistema di messaggistica molto sicuro verso uno specifico utente, Threema è probabilmente l’app di questo genere più anonima in assoluto visto che non richiede email o numeri di telefono in fase di registrazione, anonimato che mantiene grazie alla propria struttura open source che non registra indirizzi IP o altri dati. Unica vera “pecca” è che costa 4 euro ma rappresenta una soluzione di qualità.