Boom dei servizi Cloud di Microsoft: crescita del 775% in Italia durante l’emergenza

L’emergenza coronavirus che ha obbligato tante persone a casa, e a lavorare in smart working, ha creato un’impennata di utilizzo delle reti internet e dei servizi ad esse annessi e connessi. È notizia di pochi giorni fa l’allarme lanciato da Marc Zuckerberg per la tenuta dei server di Facebook Inc. Ovviamente in relazione all’aumento dei dati trasmessi su WhatsApp, in relazione all’aumento esponenziale dell’utilizzo delle videochiamate.

Un altro servizio che ha visto un incremento esponenziale del suo utilizzo è stato quello legato ai Cloud di Microsoft. L’azienda ha reso noto un aumento del 775%. Un picco che ha portato Microsoft a dover introdurre alcune modifiche per evitare sovraccarichi ed eventuali crash e down del servizio.

Le contromisure di Microsoft

Ovviamente i servizi cloud di Microsoft riguardano tutta una serie di applicazioni, software, e le attività ad essi collegate. Teams, quella maggiormente utilizzata per il telelavoro, ha raggiunto 44 milioni di utenti giornalieri. Con un flusso di circa 900 milioni di minuti di chiamate e meeting al giorno. una quantità di dati che ha richiesto una riduzione della qualità video che, però, non ha avuto impatti significativi sull’esperienza degli utenti.

Ma, come detto, ci sono anche altri servizi: Windows Virtual Desktop ha triplicato il suo traffico, ma anche Mixer ha visto crescere il suo utilizzo. Capitolo a parte, invece, per le console: i videogiochi stanno consumando gran parte della banda a causa della quarantena forzata dei ragazzi in età scolastica. Xbox Game Pass e Xbox Live vedono quantità di utenti enormi: sono utilità che hanno server già più potenti delle altre. In questo caso la limitazione applicata al momento riguarda l’impossibilità di caricare nuove immagini giocatore. Una misura presa sia per impedire il caricamento di immagini pesanti, che per alleggerire il lavoro dei moderatori. Microsoft sta inoltre chiedendo agli editori di evitare la presenza di operazioni “pesanti” come quella degli aggiornamenti dei giochi, nelle ore in cui ci sono i picchi di consumo di banda da parte degli utenti.