Il burro cotto fa bene o male? La risposta della medicina

Spalmare un po’ di burro con la marmellata sul pane la mattina, per la colazione, è senza dubbio una mossa irresistibile soprattutto per chi è goloso. Ma ciò può dare dei problemi? E se il burro è cotto? Il burro cotto fa bene o male? Ecco la risposta della medicina.


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Il burro

Anche se il burro è una buona fonte alimentare vitaminica, poiché contiene un nutrito contenuto di vitamine A, E, D e K, è da sempre guardato con un po’ di sospetto a riguardo della possibilità di creare problemi alla salute. C’è chi, in cucina, evita di adoperarlo in quanto sostiene che il burro contiene grassi animali che possono favorire il rischio cardiovascolare. C’è chi al burro preferisce altre tipologie di condimenti come l’olio extravergine di oliva e l’olio di semi di arachidi. C’è anche però chi adora il burro e lo utilizza in quantità e non soltanto lo adopera crudo ma anche cotto. Ma il burro cotto fa bene o male?

Il burro cotto

Certamente anche il burro, come ogni altro alimento, può essere cotto. Dobbiamo dire però che il burro non ha un’alta resistenza alle temperature elevate e, quando questo avviene, nell’alimento si verifica uno scompenso chimico che ne altera le proprietà nutrizionali. Ciò si verifica anche soltanto quando il burro viene a malapena riscaldato. Il burro cotto fa bene o male?

Il burro cotto fa bene o male?

Il burro cotto fa bene o male? Abbiamo detto che il burro cotto cambia le sue proprietà nutrizionali. In aggiunta, quando il burro viene cotto, vengono rilasciate anche delle sostanze poco benefiche per l’organismo. Cosa dicono i medici in proposito? La risposta della medicina è che bisognerebbe evitare di consumare il burro cotto. Non bisogna neanche soffriggere il burro non solo perché diventa poco digeribile ma per il pericolo del rilascio di sostanze atte a stimolare la moltiplicazione cellulare con la conseguenza dello sviluppo di patologie tumorali. Il burro cotto diventa dunque nocivo per la salute.

Meglio consumare, all’interno della dieta quotidiana, il burro crudo e in porzioni moderate. Il burro contiene infatti colesterolo. Chi usa il burro quotidianamente in cucina, non deve superare la porzione di 10 grammi dell’alimento. In questo modo dal consumo del burro si trarranno vantaggi e benefici come quelli dati dagli antiossidanti, sostanze presenti nel burro che aiutano l’organismo nella lotta contro i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare.


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Meglio adoperare poi il burro da latte. Anche se il mercato odierno ci offre la scelta di alimenti a base naturale, il burro vegetale contiene certamente meno colesterolo del burro naturale ma la sua costituzione è prevalentemente quella di una emulsione di oli, componenti che permettono la sua trasformazione in stato solido. Purtroppo questi oli non fanno bene alla salute per cui, per la nostra alimentazione, meglio preferire il classico burro naturale da latte al burro vegetale.