Spencer accelera sul Cloud Gaming: “I rivali di Xbox saranno Google e Amazon”

Puntando al Cloud Gaming, i rivali di Xbox saranno Google e Amazon. È questa il concetto rivoluzionario espresso da Phil Spencer nelle scorse ore. È ormai noto che Microsoft guarda all’accessibilità e al gioco in streaming come fattore principale del suo comparto gaming. E se già da qualche settimana si è evitato di alzare i toni nei confronti di PS5, questa frase sembra quasi tagliare fuori Sony dalle prospettive di rivalità per le console next-gen. Quasi come se Microfost non la ritenesse più una rivale. Come se il campo di battaglia sia un altro. Significherà che PS5 resterà indietro?

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Non possiamo saperlo. Ma Phil Spencer ha ulteriormente rilanciato. Nel corso di un’intervista rilasciata al sito Protocol, si è detto pronto, fiducioso e disponibile nell’affiancare e cooperare con Nintendo e Sony per “permettere ai giocatori dei sistemi delle diverse compagnie di giocare insieme o gli uni contro gli altri”. Insomma, apertura della frontiera del cross-play, qualcosa che fino a poco tempo fa era impensabile, anche se sperato e desiderato da un numero sempre più alto di giocatori.


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D’altra parte la linea è tracciata: Xbox ha lanciato Project xCloud, Xbox Game Pass, e si appresta a lanciare una linea di console che promette diverse funzionalità a seconda del “livello” dei giocatori. Ma la fruizione in streaming è stata anticipata dai servizi video: da Netflix ad Amazon Prime Video. E Amazon e Google – che nel comparto gaming ha lanciato la controversa piattaforma Stadia –  posseggono due dei cloud più importanti al mondo. Il terzo, ovviamente, è quello di Microsoft.


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Resta da valutare, per gli utenti, il rischio smaterializzazione. Quanti saranno pronti a rinunciare al possesso di qualsiasi supporto fisico – e quindi alla proprietà di un gioco, in DVD, BlueRay etc. etc.  – per la possibilità di giocare con un catalogo più ampio, molto accessibile, ma che non produrrà mai nulla di proprio? Perché, lo ricordiamo: i server sono lontani, e possono essere spenti, o distrutti. Magari il giro di soldi che si genererà sarà tale da impedire qualcosa di questo tipo, potrebbe non convenire a nessuno. Ma l’utente non avrebbe nulla tra le mani. Tranne, forse, un controller.