Canone Rai:Viale Mazzini incassa circa l’83% del gettito!

Il canone televisivo in Italia è un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.  La  raccolta, in termine di risorse, è inferiore a quella del 2013, quando però l’imposta era ben più alta: 113,5 euro contro i 90 di oggi. Nonostante i soldi recuperati dall’evasione, la Rai dunque ha meno risorse rispetto a sei anni fa. Secondo l’ad Salini, che oggi ha parlato davanti alla commissione parlamentare di Vigilanza Rai, “l’inserimento del canone in bolletta non ha portato ad alcun extra gettito per Rai. L’extra gettito, sostanzialmente, non esiste”. Salini tesse le lodi dell’azienda. “Ogni cittadino – spiega – paga 20 centesimi al giorno per avere la Rai, l’offerta editoriale più ampia d’Europa. Un quinto di un caffè (a Roma almeno) per avere 14 canali televisivi, 15 canali radiofonici e un’offerta multimediale in costante aggiornamento e crescita. Sei euro e 23 centesimi al mese per avere informazione, fiction, intrattenimento, approfondimenti, inchieste, cultura, sport. Tutto, o quasi, al massimo livello. E non lo diciamo noi. Lo dicono i numeri, il fatto che siamo leader negli ascolti, il fatto che siamo leader tra i servizi pubblici europei. E Rai, non scordiamolo, dà lavoro sì a 13.000 dipendenti ma attraverso Rai lavorano, in tutta Italia, decine di migliaia di famiglie che operano nei settori dell’indotto”.L’ad della Rai poi mette in guardia i parlamentari. “Se dovesse avvenire” un’altra riduzione delle risorse alla Rai, ad esempio attraverso emendamenti alla manovra che propongono di prelevare ancora un 10% del canone da destinare al Fondo per il pluralismo, dovremmo sederci tutti e rivedere il contratto di servizio e anche la fattibilità del Piano industriale.